Per ricordare, e celebrare Angela Letizia Cappello, una donna straordinaria, co-fondatrice di ADMO Emilia-Romagna, sei inviato:
Sabato 17 giugno
presso la Sala degli Arazzi, Collegio Pio Alberani
via Emilia Parmense 77 a Piacenza
ore 16.30: Congresso Storico-Scientifico
ore 20.30: Cena di Gala, quota di partecipazione alla cena 50 €.
Prenotazioni e informazioni allo 334 380243 – [email protected]
Intervento di Tiziana Albasi in Consiglio Comunale lunedì 12 giugno 2023
“Sabato 17 giugno prossimo si celebrerà la storia e la figura di Angela Letizia Capello (scomparsa il 2 gennaio 2016), a partire dalle 16.30, con un Congresso storico-scientifico presso la Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni.
In questa Seduta Consiliare mi è stato chiesto di ricordare Angela, e lo farò, perché si possa insieme, anche se per pochi minuti, illuminare la sua memoria, la memoria di una grande donna.
Già da giovane insegnante di Lettere, il suo talento per la comunicazione, le relazioni e il suo grande spessore umano appassionavano gli studenti. L’innato spirito critico che la caratterizzava era il propellente del suo approccio didattico: non basta raccontare la scienza (tecnica o umanistica che sia) che altri hanno già scoperto per noi. Occorre emozionare, motivare, incoraggiare le nuove menti che crescono (“E’ all’impossibile che bisogna mirare!”), così che siano loro, domani, a tracciare le nuove vie della conoscenza, che presto o tardi supereranno quelle precedenti, come in una rivoluzione copernicana, per rinnovare e migliorare le prospettive dell’uomo. Non a caso, il motto storico di ADMO, di cui Angela Capello è stata co-fondatrice in E.R. – come vedremo più avanti-, per ringraziare in anticipo i donatori è “Hai capovolto il mio destino”!
La capacità di Angela nell’abbracciare il Mondo era la stessa che le fece trasformare la propria enorme e indelebile sofferenza privata in proficui e duraturi progetti di vita pubblici.
La diagnosi della malattia genetica (Talassemia maior) del figlio Peppe arrivò quando aveva solo 7 mesi. Per combatterla non potevano bastare le terapie cliniche: ci sarebbero volute anche tanta attenzione, pazienza, perseveranza, tanta speranza e ottimismo, tanta fantasia. Mentre si specializzava nella sua interminabile battaglia privata, Angela ne inaugurava altre analoghe di valenza pubblica. L’assidua frequentazione degli ambienti della Sanità l’avrebbe presto convinta che proprio dall’ottica del malato e da quella dei suoi cari occorre partire per umanizzare e rendere più proficuo il rapporto medico-paziente.
Convinta che le istanze individuali possano produrre risultati sostanziali e duraturi solo in una dimensione sociale, nel dicembre 1984, assieme ad altri genitori, fonda NOI PER LORO, tuttora pienamente attiva in territorio parmense. Ancora insieme ad altri genitori, nel 1991 costituisce ADMO Emilia Romagna, con l’obiettivo primario di informare e sensibilizzare i cittadini sul valore terapeutico del Trapianto di Midollo Osseo (TMO) e, quindi, della relativa donazione volontaria, anonima e gratuita da parte di soggetti sani. In particolare, l’attività di promozione e raccolta donatori svolta da ADMO ha contribuito in misura determinante a far progredire il panorama terapeutico locale e nazionale dall’epoca dei ‘viaggi della speranza’ verso Paesi esteri, in grado di offrire terapie più avanzate (…ma a costi umani ed economici sostenibili da pochi), ai giorni nostri, in cui le cure onco-ematologiche sono accessibili vicino a casa sotto l’egida del Servizio Sanitario Nazionale.
Quale eredità di Angela continua ancora oggi, in ADMO, nel mondo medico-scientifico, negli affanni quotidiani di chi si trova a combattere la malattia?
Di fronte a qualunque teoria e prospettiva infausta, Angela ha sempre risposto col disperato ottimismo di una madre che non vuole perdere il figlio. Scortandolo con amorevole fermezza alla più lucida consapevolezza della propria condizione, ha stimolato fin da piccolo le sue migliori capacità di autogestione. Associato alle terapie dell’epoca, quell’atteggiamento consapevole ha contribuito a fare di Peppe un paziente-modello in quei primi anni in cui la ricerca cominciava a promettere obiettivi di sopravvivenza migliorativi rispetto a quello che era parso fino ad allora l’unico raggiungibile: la pubertà. Non senza sofferenza, Peppe ha vissuto una vita piena (è mancato il 13 marzo 2012, nei giorni in cui si compiva il 41° anniversario dalla sua diagnosi di talassemia), amatissimo da tutti.
Angela ci ha dimostrato (con l’esempio fattivo, non con teoremi accademici) che la sofferenza è energia e, in quanto tale, risorsa utile per il cambiamento, risultato individualmente e socialmente ben più valido che non la rabbia e la depressione private. Citando William Faulkner, diceva: “Fra la sofferenza e il nulla io scelgo la sofferenza”. Portando la sua croce con forza e dignità, ha speso la sua vita per il bene del figlio in un tutt’uno con quello dei malati onco-ematologici in generale.
Nel produrre, o meglio per produrre questo cambiamento, Angela è stata capace di uscire dagli schemi e superare le convenzioni più sterili (ad ex. quella che vede il medico come tutore unico e incontrastato della salute del paziente), così da poter cogliere l’essenza sostanziale delle situazioni, nel rispetto paritario delle esigenze del paziente e della competenza del medico.
Precorrendo i tempi, Angela è stata anche tra i primi e più convinti promotori, nel mondo del volontariato piacentino, del concetto di ‘cultura della donazione’ intesa in senso trasversale (sangue, midollo osseo, organi e tessuti, sangue cordonale). Lo slogan “Donatori di Vita”, che ancora oggi ADMO, AIDO e AVIS di Piacenza condividono in varie manifestazioni pubbliche, è di fatto una sua creazione.
E’ stata anche una grande mediatrice, capace di tessere relazioni salde e durature nei rapporti interni ed esterni ad ADMO PC, ER e a livello di FEDERAZIONE . La chiave di lettura di questa dote è stata la lucida consapevolezza delle finalità progettuali dell’Associazione che lei stessa ha sempre professato. Tra i grandi risultati frutto di questa sua dote specifica, soprattutto in ADMO-PC, si ricordano
– l’armonia interna al gruppo dei volontari;
– la qualità e la solidità delle relazioni costruite con le istituzioni di riferimento, prime fra tutte quelle sanitarie. Lo conferma, tra l’altro, il rapporto assiduo di comunicazione e collaborazione con il Laboratorio di Immunogenetica del nostro ospedale (che è nato e si è consolidato grazie anche all’iniziativa personale di Angela e al contributo economico di ADMO E.R.) e con l’Unità Operativa di Ematologia e Centro Trapianti PC01 – rapporto storicamente fondamentale nella scelta degli orientamenti operativi di ADMO Piacenza.
Agli amici di ADMO, ai volontari, a coloro che stanno lottando, che sia di Angela il ricordo, più vivo che mai, della sua energia, della sua intelligenza e della sua straordinaria ironia.”