Arte e solidarità

Titolo: L’atelier di Sergio Cremonini (1923-1979)
Luogo: galleria Fondantico di Tiziana Sassoli, via de’ Pepoli 6/E, Bologna
A cura di: Francesca Sinigaglia
Periodo: 25 gennaio – 8 febbraio 2024
Inaugurazione: 25 gennaio 2024 dalle ore 16.00
Apertura straordinaria per Notte Bianca Bologna: 3 febbraio 2024 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19

Descrizione mostra

La mostra, presso la galleria Fondantico, vuole approfondire la carriera di Sergio Cremonini (1923-1979), noto interprete del Novecento scultoreo bolognese, scomparso prematuramente all’età di cinquantacinque anni. Egli fu un punto di riferimento per diverse realtà: da una parte troviamo il Cremonini istituzionale, scultore, che lavora per le commissioni pubbliche presso il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, oltre che per le chiese e le collezioni private del centro storico e della provincia. Dall’altra c’è il Cremonini privato, pittore, che ha un rapporto sacro con il suo Atelier situato nell’Oratorio della Chiesa di via degli Angeli, tempio della sua arte. Nell’esposizione sono proposti quaranta dipinti, tra oli e disegni, che testimoniano la sua passione per il colore.

Una ricognizione precisa che è possibile condurre grazie al contatto con gli eredi, che hanno messo a disposizione un ricco corpus che evidenzia una produzione unica e inedita. Nel suo studio di via degli Angeli infatti, lo scultore accostava, alla sua produzione canonica, anche la realizzazione di dipinti ad olio sui generis: scenette private di vita artistica nel suo atelier.

Ciò che colpisce di questa produzione è l’immediatezza con cui l’artista descrive gli attimi di vita semplice nel suo studio, una normalità che si scontra viceversa con le caratteristiche tipiche di uno spazio artistico, fucina di produzione creativa. Eppure, questa normalità avvertita in ogni angolo dello studio di via degli Angeli, diventa essa stessa la caratteristica peculiare dell’ambiente. Le modelle non sono in posa, sono donne che vivono gli spazi in totale naturalezza: fumando, osservando gli oggetti del laboratorio, contemplando le creazioni dello scultore oppure specchiandosi. Sergio Cremonini descrive qui i momenti di pausa dal proprio riconosciuto lavoro di scultore, per approfondire con occhi nuovi l’atmosfera del luogo, rilassarsi e studiare nuovi punti di vista.

Solo l’artista può accedere a questo mondo privato: mentre una giovane donna si toglie le calze altre si fanno ritrarre sia dallo scultore che dal pittore per poi contemplare attente le opere, qualcuna è in attesa, immobile come un soldatino, nell’enorme studio di via degli Angeli. Cremonini le studia, si diverte, in alcuni casi le desidera, in altri gode con onestà della loro presenza. L’intimismo è sottile, mettendo in luce le diverse sfaccettature del pudore e alternando il privato con l’ironia. Il risultato è una fantasmagoria di relazioni umane, dove l’irrilevante Cremonini privato viene rilevato, rivelandosi interessante.

La mostra è corredata dal volume monografico “Sergio Cremonini (1923-1979)”, a cura di Francesca Sinigaglia, edito da Patron, che fa parte della collana Scultori bolognesi dell’800 e del ‘900, del Museo Civico del Risorgimento e del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. Visibile in loco.

L’iniziativa sostiene l’attività di ADMO Emilia Romagna.

Per informazioni sulla mostra e sui dipinti:
Fondantico di Tiziana Sassoli
Tel 051.265980 Mail [email protected]