La possibilità di match, cioè la “somiglianza” genetica tra due persone nel mondo, è di 1 su 100.000. Io ero quell’1. Naturalmente ho risposto “si”, con molta emozione e anche sapendo che quella risposta avrebbe segnato i mesi successivi”.
Pierfrancesco ha da poco donato il midollo osseo. Potremmo definirlo un “donatore totale” perché ricopre ruoli nelle tre associazioni AVIS, AIDO e ADMO, una scelta che viene dalla sua infanzia. “Da piccolo ho trascorso circa 13 anni in ospedali pediatrici – dice – e ho avuto modo di vedere intorno a me la sofferenza di tanti miei coetanei. Per questo appena possibile mi sono iscritto ad AVIS e AIDO e poco dopo ad ADMO”.
E proprio da ADMO qualche mese fa è arrivata “la chiamata”: il suo midollo osseo risultava compatibile con quello di un paziente che necessitava di trapianto, era il momento di donarlo.
“Infine, dopo qualche mese e con tutti i parametri in perfetta forma, ho potuto fare la donazione di midollo, o per l’esattezza di cellule staminali emopoietiche. Quello è un giorno che non dimenticherò”.
“Il tutto è durato circa sei ore, ma intanto vedevo la sacca riempirsi piano piano. E pochi giorni dopo ho avuto la bella notizia: i controlli sulla sacca hanno dato esito positivo e le mie cellule sono partite, per una destinazione a me sconosciuta ma certamente verso la speranza di vita di un malato di leucemia”.
Pierfrancesco è uno degli 11 ragazzi di Modena, tutti intorno ai 20 anni, che quest’anno hanno potuto donare il midollo osseo, un numero record rispetto agli anni precedenti. Oggi gli iscritti al registro dei donatori della nostra regione sono 98.753 (dati 2023) e molti provengono dalle scuole. Solo quest’anno a Modena, grazie agli incontri di sensibilizzazione che costantemente teniamo negli Istituti e all’Università insieme ad Avis, oltre 1.000 giovani hanno aderito al registro.
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